Preparazione
	Avendo un giorno, il mio povero amico Antonio Mattei di
	Prato (del quale avrò occasione di riparlare), mangiata in casa mia
	questa pasta ne volle la ricetta, e subito, da quell'uomo industrioso
	ch'egli era, portandola a un grado maggiore di perfezione e
	riducendola finissima, la mise in vendita nella sua bottega. Mi
	raccontava poi essere stato tale l'incontro di questo dolce che quasi
	non si faceva pranzo per quelle campagne che non gli fosse ordinato.
	Così la gente volenterosa di aprirsi una via nel mondo coglie a volo
	qualunque occasione per tentar la fortuna, la quale, benché dispensi
	talvolta i suoi favori a capriccio, non si mostra però mai amica agl'infingardi e ai poltroni.
	Sbattete prima ben bene i rossi d'uovo collo zucchero,
	aggiungete la farina e il succo di limone e lavorate per più di
	mezz'ora il tutto. Montate per ultimo le chiare, unitele al resto
	mescolando con delicatezza per non ismontar la fiocca. Versate il
	composto in uno stampo liscio e rotondo, ossia in una teglia
	proporzionata, imburrata e spolverizzata di zucchero a velo e farina,
	e mettetela subito in forno. Sformatela diaccia e spolverizzatela di
	zucchero a velo vanigliato.
Artusi ricetta nr 576
 
						 
			 
			 
			
farina di patate cioè fecola?
Si non ho voluto cambiare una virgola dalla ricetta originale dell'artusi,
sto guardando per cambiare un po i dolci che faccio, provero questa.. per quanto cuoci? piu che altro ventilato o statico?? grazie tata